Una sagra storica che si svolge nel Lazio, precisamente a Ladispoli, tutti gli anni dal 1950.
Ma scopriamo qualcosa di più su questo meraviglioso ortaggio di cui l’Italia detiene il primato mondiale di produzione. Il Carciofo (nome scientifico: Cynara cardunculus) coltivato in Italia e in altri Paesi, si usa principalmente nel mondo alimentare e, secondariamente, per usi medici. In Italia tra le tante cultivar, possiamo vantare una DOP con il Carciofo spinoso di Sardegna e tre IGP con le varietà Brindisino, Paestum e Romanesco del Lazio.
Per non parlare dei tantissimi presidi slow food sparsi lungo lo stivale, ne citiamo alcuni:
- Carciofo violetto di Castellammare in Campania;
- Carciofo spinoso di Menfi in Sicilia;
- Carciofo bianco di Pertosa in Campania;
- Carciofo di Montelupone nelle Marche;
- Carciofo di Perinaldo in Liguria;
- Carciofo violetto di Sant’Erasmo in Veneto;
- Carciofo di Pietrelcina in Campania.
Il Carciofo in cucina
Lo possiamo usare in tutti i modi: intero, per fare i Carciofi alla Romana oppure i Carciofi alla Giudia; a spicchi o julienne, per fare una frittata, un sugo, una lasagna o semplicemente fritti… chi non ha nella propria dispensa un vasetto di carciofini sott’olio?!
Insomma, possiamo dire che il carciofo si può usare in mille modi in cucina.
E per tutte queste ricette perché non utilizzare un carciofo di IV gamma, che ci fa risparmiare tempo, permettendo a tutti di cucinarlo in modo facile e veloce. Così che anche le persone più pigre che non vogliono “capare” i carciofi, possono preparare piatti deliziosi. Il Carciofo inoltre viene anche utilizzato nell’industria cosmetica e nella medicina, grazie alle sue proprietà benefiche.
Come non citare poi il famoso liquore ai Carciofi, il Cynar, creato nel 1948 dall’imprenditore veneziano Angelo Dalle Molle, divenuto popolare con i caroselli nei primi anni sessanta.
Insomma non dobbiamo far altro che portare a casa i carciofi e prepararli come più ci piaccia.
“Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo, poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta del suo cuore verde”.
(Ode al carciofo di Pablo Neruda).
Scritto da Stefano Staltari (Laureato in Tecnologie Alimentari ed Enologiche all’Università della Tuscia)
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